Barocco di Scicli

La città

Scicli si estende su una larga pianura incastonata all’interno di tre valli strette ed incassate dette “cave” (le valli di Modica, di Santa Maria La Nova, e di San Bartolomeo), scavate da corsi d’acqua torrentizi. La città dista 6 Km dal mare e grazie alle sue testimonianza barocche è stata inserita nella lista del Patrimonio Unesco all’interno del sito “Le città tardo barocche del Val di Noto”.

Primo Gruppo: Via Mormino Penna

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CHIESA DI S. GIOVANNI EVANGELISTA  worldheritagesite

chiesa di san giovanni evangelistaIn Via Mormino Penna a fianco del Municipio. Costruita nella seconda metà del XVIII sec. era annessa al Monastero delle Benedettine, demolito nel XX secolo per far posto al Municipio. La struttura attuale risente dei vari interventi di ristrutturazioni effettuati dal settecento al novecento.

La facciata concavo-convessa a tre ordini rivela influssi borrominiani (S. Carlino alle Quattro Fontane – Roma).  L’interno a pianta ellittica  e coperto da una cupola (i finestroni si aprono direttamente sull’imposta della cupola). Gli stucchi e le decorazioni dell’interno sono del secolo XIX. Tra le opere conservate all’interno di notevole interesse è il Cristo di Burgos (XVII sec.) volgarmente chiamato “il Cristo in gonnella”. La tela rappresenta il Cristo Crocifisso su un fondo totalmente scuro e coperto dai fianchi fino alle caviglie da una veste sacerdotale bianca orlata da una fa­scia a merletto.

 

PALAZZO SPADARO worldheritagesite

palazzo spadaroIn Via Mormino Penna, vicino alla Chiesa di S. Michele Arcangelo.  Il Palazzo fu costruito a più riprese dal XVII al XVIII sec. Sede della Pinacoteca comunale.  La facciata presenta otto balconi con inferriate convesse in ferro battuto con particolari modanature rococò a motivi geometrici e floreali. La parte sottostante presenta otto aperture tra i due portali intagliati con eleganti modanature. Il portone principale presenta il simbolo della famiglia Spadaro, un leone rampante.

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO  worldheritagesite

chiesa di san michele arcangeloIn Via Mormino Penna. I lavori di costruzione iniziarono nella seconda metà del settecento e continuarono fino alla metà dell’ottocento. La facciata è su tre ordini. Il primo ordine presenta un portale delimitate da colonne corinzie. Il secondo ordine mostra un finestrone arricchito da ghirlande floreali e chiuso da un elemento divisore in ferro battuto “gelosia”. Il terzo ordine appare con un’impostazione neoclassica per la mancanza di colonne sostituite da piatte lesene terminanti con capitelli corinzi che inquadrano la cella campanaria. Il prospetto della chiesa si chiude in alto con un timpano triangolare.

 

PALAZZO VENEZIANO SGARLATA  worldheritagesite

palazzo sgarlataIn Via Mormino Penna AL N. 41. Il Palazzo è stato costruito nella seconda metà del settecento. La facciata tardobarocca è caratterizzata da un ampio portone centrale e dal sovrastante balcone riccamente decorato mensole con motivi floreali, maschere e inferriate in ferro battuto.

 

CHIESA DI S. TERESA  worldheritagesite

santa teresaIn Via Mormino Penna. La chiesa era annessa all’ex monastero di S. Teresa, fondato nel 1660 dai Carmelitani Scalzi. Distrutto dal terremoto del 1693, il monastero venne ricostruito nella prima metà del XVIII sec. La facciata rettangolare è  racchiusa da due paraste di ordine tuscanico e conclusa in alto da un loggiato a tre arcate, al quale si affianca la piccola cella campanaria. Il portale d’ingresso è sovrastato da una finestra quadrangolare quadribolata finemente lavorata, con una balaustra sottostante e borchie floreali ai quattro angoli, presentando i caratteri tipici del rosone. Lo spazio interno tardo barocco  è ricco di stucchi, tele, sculture, e pavimentazioni a tarsie bianche e nere.

 

 

Secondo Gruppo: Via Palazzo Beneventano e Piazza Busacca

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CHIESA E CONVENTO DEL CARMINE

Chiesa del CarmineIl complesso architettonico si trova in Piazza Busacca. Costruito nel XIV sec. La Chiesa e l’ala orientale del convento furono ricostruiti  in stile tardobarocco nella seconda metà del settecento. La facciata della chiesa si presenta a tre ordini, è divisa in tre comparti da fasce di lesene. Il portale, decorato da motivi floreali è sovrastato da un finestrone posto nel secondo ordine. Il terzo ordine, che si sviluppa solo nella parte centrale, è concluso da una delle sette statue che adornano la facciata. L’interno è ad un unica navata.  Sull’altare maggiore è collocata la statua della Madonna del Carmine, che regge sul braccio sinistro Gesù bambino, realizzata da Francesco Castro (1760). L’interno è impreziosito da stucchi opera del Gianforma allievo di Giacomo Serpotta, mentre quelli dell’abside furono realizzati da Salvatore Alì. La facciata del convento è articolata su un doppio ordine: nel primo si aprono i vani bottega ed il portico, che introduce al cortile; nel secondo appaiono una serie di finestre ed un balcone centrale arricchito da una ringhiera in ferro battuto. Sotto alcune finestre è scolpita la Croce dei Cavalieri di Malta (i Carmelitani appartenevano infatti alla provincia religiosa di Gerusalemme).

 

PALAZZO BENEVENTANO worldheritagesite

palazzo beneventanoIn via Duca D’Aosta. Fu definito da Sir Anthony Blunt il più bel palazzo barocco di Sicilia, (“di un pallido colore giallo-oro che al sole acquista un’indescrivibile opulenza”). Il Palazzo ha una impostazione ad angolo su due fronti che si adattano alla conformazione del suolo in pendenza. Le due facciate sono legate  da un possente cantonale barocco. In cima a questo svetta lo stemma coronato dei Beneventano decorato da due teste di mori. I balconi sono caratterizzati da mensole arricchite da bellissimi mascheroni considerati tra i più caratteristici del barocco ibleo.

 

Terzo Gruppo: Piazza Italia

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CHIESA MADRE (S. GUGLIELMO)

chiesa di san guglielmoIn piazza Italia. La chiesa, originariamente intitolata a S. Ignazio di Loyola),  era annessa al collegio dei Gesuiti, demolito nel 1960 per far posto all’attuale edificio scolastico. Il complesso iniziò ad essere costruito ancora prima del terremoto del 1693, la sua ricostruzione avvenne a partire dai primi decenni del settecento.  La data 1751 compare nella facciata della chiesa, anche se presumibilmente i lavori continuarono oltre tale data. E’ chiesa Madre dal 1874, anno in cui fu chiusa la chiesa di San Matteo. Dal 1986 la chiesa è intitolata a San Guglielmo Eremita. La facciata, presenta due ordini, con una superficie movimentata da lesene a da controlesene, comprendenti quattro statue collocate su piedistalli e decorazioni con testine di putti e motivi fogliacei. Il secondo ordine è affiancato ai lati da due celle campanarie e concluso da un timpano con cornice concavo-convesso; al centro è collocato un orologio. La chiesa, al suo interno, è a pianta basilicale a tre navate: la navata centrale è separata da quelle laterali da grossi pilastri.

PALAZZO FAVA

palazzo favaIn Piazza Italia con una facciata che da in  Via S. Bartolomeo ed un’altra che si affaccia in via Castellana. Il palazzo è caratterizzato dalla ricca decorazione del portale centrale che da sulla piazza. Il portale, racchiuso da semicolonne corinzie, presenta putti, elementi floreali ed è sovrastato da un timpano contenente uno stemma. Altro elemento di rilievo sono le mensole a sostegno dell’unico balcone che posto sulla facciata che da in Via S. Bartolomeo che rappresentano due grifi e due cavalli alati con code pisciformi e mascheroni barocchi.

 

Quarto Gruppo: Via San Bartolomeo

CHIESA DI SAN BARTOLOMEO

SAN BARTOLOMEOIn Via San Bartolomeo. La sua costruzione risale ai primi anni del XV secolo. La facciata piramidale riprende temi già sviluppati a Ragusa da Rosario Gagliardi (Duomo di S. Giorgio).  Il prospetto su ordini documenta il momento di passaggio da un’architettura tardo-barocca ad una neoclassica. Il prospetto, infatti, avviato alle fine del settecento da Antonio Mazza fu rielaborato da Salvatore Alì e concluso nel terzo ordine solo nel 1815 da P. Ventura. Nel 1822 furono realizzati lo spiazzale e il cancello in ferro battuto ad opera di S. Alì. L’interno tardobarocco, a navata unica, mostra una pianta a croce latina e custodisce uno spettacolare ciclo di stucchi che vanno dal Settecento all’Ottocento. Ai lati del portale di ingresso si trovano due monumenti sepolcrali marmorei, realizzati nel 1631 dallo scultore Francesco Lucchese

 

Mappa area Unesco

UNESCO SCICLI

 

Nota: con il simbolo worldheritagesite vengono indicati i monumenti inseriti nel Piano di Gestione elaborato in sede di stesura del Dossier Unesco. Vi invitiamo al leggere la Scheda Unesco per  la distinzione tra “Sito Unesco” nella sua globalità inserito nella “WHL”, le aree effettivamente riconosciute e singoli monumenti testimonianza del barocco del Val di Noto situati all’interno delle aree (core zone) inserite nella WHL.

Barocco di Scicli

© Centro Studi Helios

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