Barocco di Caltagirone

Barocco di Caltagirone

La città

Caltagirone (Cartaggiruni, Caltagiruni o Cattaggiruni ) situato nel territorio calatino in provincia di Catania conta 38.799 abitanti (Istat 2014). La città, inserita nella lista del Patrimonio Unesco all’interno del sito “Le città tardo barocche del Val di Noto” conosciuta anche per la produzione della ceramica artistica, sin dai tempi dei greci. La città (608 metri s.l.m. nella parte alta) si sviluppa su tre colli adiacenti alla catena dei monti Erei e presenta un assetto urbanistico in cui la parte del centro storico, collocata più in alto, è distinta dalla zona di nuova espansione, più a sud-est.

Primo gruppo: Via Roma e via Santo Stefano

primogruppocaltagirone

Per ingrandire l’immagine delle mappe cliccate sulle stesse. Per le funzionalità interattive e di ricerca si rimanda alla “Mappa Turistica del Barocco

Teatrino worldheritagesite

teatrinoIl Teatrino si trova in Via Roma (l’antica via Carolina), sul fianco orientale del Giardino Pubblico. Venne costruito nel 1792, su progetto di Natale Bonaiuto, sul pendio di un poggio panoramico.  La struttura si articola su vari ordini e piani comunicanti con sedili e terrazze decorate con maiolica policroma fornite dai ceramisti  locali Ignazio Campoccia ed Angelo Mirasole. La parte terminale costituita da tre arcate, svolge la funzione di ingresso al Museo Nazionale della Ceramica. Nel 1862 la parte terminale crollò durante dei lavori di restauro e il restauro fu utlimato solo nel XX secolo. Lo stile con cui è decorato il Teatrino è stato utilizzato per la decorazione del Giardino Pubblico che congiunge il teatrino alla porta sud della Villa. Contrariamente al Tondo Vecchio che guarda verso la Valle di Ponente, il Teatrino guarda verso la Valle di Levante.

Palazzo Ventimiglia

Palazzo VentimigliaVia Gueli 5,e ben visibile da via Roma all’altezza del numero 149. La casa presenta una scenografica balconata  finemente decorata in ceramica settecentesca, forse su disegno di Natale Bonaiuto, realizzato da Benedetto Ventimiglia proprietario della casa.

 

Tondo Vecchio worldheritagesite

tondo vecchioVia Roma (l’antica via Carolina) superato il numero civico 59. Fu costruito nella seconda metà del Settecento su progetto dell’architetto Francesco Battaglia a forma di Esedra, quale elemento decorativo del nuovo tracciato viario, progettato per collegare la città all’altopiano di Santa Maria di Gesù. La nuova strada fu decretata nel 1776 da Ferdinando III e dedicata alla regina Carolina. Il Tondo vecchio subì modifiche ad opera dell’architetto G.B Nicastro verso la fine del XIC secolo. Via Roma (l’antica via Carolina) di fornte ad un altro monumento barocco, il Teatrino. Fu costruito nella seconda metà del Settecento su progetto dell’architetto Francesco Battaglia a forma di Esedra, quale elemento decorativo del nuovo tracciato viario, progettato per collegare la città all’altopiano di Santa Maria di Gesù. La nuova strada fu decretata nel 1776 da Ferdinando III e dedicata alla regina Carolina. Il Tondo vecchio subì modifiche ad opera dell’architetto G.B Nicastro verso la fine del XIC secolo.

 

Chiesa e Convento di San Francesco D’Assisi worldheritagesite

chiesa di san francesco d'AssisiIn Piazza San Francesco d’Assisi. Costruita nel XVIII secolo sui resti della precedente chiesa risalente al XIII secoloLa facciata si presenta a due ordini su cui campeggiano sculture riproducente gli elementi della simbologia mariana; al centro, sopra l’ingresso, la statua dell’Immacolata. Successivamente furono costruiti il campanile e la cupola, rimasta incompiuta. Tracce dell’edificio del XIII sono presenti all’interno nella sagrestia, a sinistra dell’abside. Internamente sono custodite numerose tele dei fratelli Vaccaro e  una statua in legno di Sant’Antonio del 1677. Il Convento è attualmente adibito a sede vescovile.

Ponte di San Francesco worldheritagesite

ponte san francescoDecorato con bellissime ceramiche in rilievo, costruito nel 1626 da Orazio Torriani per collegare due delle tre colline su cui sorge la città fu ultimato nel 1665 dall’architetto Bonaventura Certò da Messina. Poggia le sue fondamenta nelle sottostanti vie Infermeria e Porta Veneto, presenta 5 arcate di cui una sola aperta. Nel 1776, in occasione dell’apertura della via Carolina (l’attuale via Roma) il ponte, originariamente con due arcate, fu ampliato con altre due arcate cieche ad opera dell’architetto Francesco Battaglia al fine di apliaene l’imboccatura meridionale. Decorato con bellissime ceramiche in rilievo, costruito nel 1626 da Orazio Torriani per collegare due delle tre colline su cui sorge la città fu ultimato nel 1665 dall’architetto Bonaventura Certò da Messina. Poggia le sue fondamenta nelle sottostanti vie Infermeria e Porta Veneto, presenta 5 arcate di cui una sola aperta. Nel 1776, in occasione dell’apertura della via Carolina (l’attuale via Roma) il ponte, originariamente con due arcate, fu ampliato con altre due arcate cieche ad opera dell’architetto Francesco Battaglia al fine di apliaene l’imboccatura meridionale.

Palazzo Sant’Elia worldheritagesite

palazzo sant'eliaIn via San Pietro. Costruito nel XVIII sec. attribuito all’architetto Natale Bonaiuto. In stile barocco un lato è visibile dal ponte di S. Francesco, in quanto l’ultimo piano sovrasta il livello del ponte stesso.

 

 

Ex Carcere Borbonico (Museo Civico) worldheritagesite

ex carcere borbonicoVia Roma, oltrepassato il ponte di San Francesco, si arriva ad un grande spiazzale, di fronte, si staglia la massiccia mole dell’ex Carcere Borbonico, costruito nel 1782 dall’architetto Natale Bonajuto per volere del re Ferdinando, La struttura a pianta quadrata e costruita in pietra arenaria locale con intelaiatura di lesene ioniche. Nel 1899 fu destinato a Monte di Pietà, oggi sede del Museo Civico Luigi Sturzo. L’edificio ha un elegante androne e custodisce una preziosa porta bronzea del XVI secolo. Il Museo comprende una sezione archeologica, una pinacoteca ed una raccolta storica d’oggetti ed opere di vario genere appartenenti ad epoche diverse. Vi si possono ammirare, fra gli altri beni, lo storico fercolo di San Giacomo, pergamene medievali e moderne, una pisside in argento del 1588 ed una pregevole balestra medievale riccamente intagliata

Chiesa di S. Agata

chiesa di sant'agataSullo stesso piazzale dell’ex carcere borbonico. La Chiesa di Sant’Agata costruita nel seicento e ristrutturata nel 1776 per allinearne il prospetto al carcere borbonico. Il progetto della facciata settecentesca è opera dell’architetto Natale Bonajuto. L’interno ad un’unica navata, è ricca di stucchi. Tra le opere conservate: Pila marmorea per l’acqua benedetta di Giandomenico Gagini; Tela della “Madonna della Lettera”

 

Chiesa e Monastero di Santo Stefano

Chiesa di Santo StefanoVia Santo Stefano angolo via delle Francescane. La Chiesa di Santo Stefano fu ricostruita, assieme all’annesso monastero, nello stesso luogo della precedente chiesa , nel 1761 su progetto dell’architetto Francesco Battaglia. Dopo la soppressione del monastero nel 1866, la chiesa e il monastro passarono al comune.

 

 

Secondo gruppo: Piazza Umberto e Piazza Municipio

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Ex Monte delle Prestanze worldheritagesite

x monte delle prestanzePiazza Umberto I. Monte delle Prestanze (Monte di Pietà), Costruito nel XVIII secolo su progetto di Antonio Bonajuto. Il piano inferiore è caratterizzato da colonne corinzie su alti plinti. Attualmente è sede del Banco di Sicilia.

 

 Ex Corte Capitanale worldheritagesite

Ex Corte CapitanaleVia Duomo angolo via Vittorio Emanuele. L’edificio per le Corti di Giustizia, detta Corte Capitanale, è opera iniziata nel 1601 da Antonuzzo Gagini continuata dal figlio Giandomenico Junior. Altre decorazioni furono eseguite dal figlio di Giandomenico, Francesco, alcuni anni più tardi. Nella seconda metà dell’800, la Corte Capitanale, venne troncata di una parte al fine di ampliare la via Vittorio Emanuele, ed allungata dalla parte opposta dove, per tale scopo, fu abbattuto il campanile della chiesa del Crocifisso. Tale operazione fu eseguita da Giambattista Nicastro, che modificò anche la forma degli interni. La struttura è attualmente di proprietà del Comune ed è utilizzata per mostre ed iniziative culturali. Nell’angolo che da in via Vittorio Emanuele è posta una colonna corinzia e sopra di essa lo stemma comunale e l’aquila dei reali di Spagna. L’edificio per le Corti di Giustizia, detta Corte Capitaniale, è opera iniziata nel 1601 da Antonuzzo Gagini continuata dal figlio Giandomenico Junior. Altre decorazioni furono eseguite dal figlio di Giandomenico, Francesco, alcuni anni più tardi. Nella seconda metà dell’800, la Corte Capitaniale, venne troncata di una parte al fine di ampliare la via Vittorio Emanuele, ed allungata dalla parte opposta dove, per tale scopo, fu abbattuto il campanile della chiesa del Crocifisso. Tale operazione fu eseguita da Giambattista Nicastro, che modificò anche la forma degli interni. La struttura è attualmnte di proprietà del Comune ed è utilizzata per mostre ed iniziative culturali. Nell’angolo che da in via Vittorio Emanuele è posta una colonna corinzia e sopra di essa lo stemma comunale e l’aquila dei reali di Spagna.

Chiesa del Gesù ed Ex Collegio dei Gesuiti. worldheritagesite

Chiesa del Gesù e ex Collegio dei GesuitiDa Piazza Duomo si prende a destra in  via Principe Amedeo, poco prima di Piazza Municipio a destra si incontra la discesa collegio dove è possibile ammirare la splendida facciata della chiesa del Gesù. La chiesa  fu costruita, assieme all’annesso Collegio dei Padri gesuiti,  nel XVI secolo sullo stesso luogo di una precedente chiesa normanna. L’intero complesso ha subito vari interventi di ricostruzione, in particolare dopo il terremoto del 1693.  La facciata, su due ordini, presenta un imponente portale circondato da nicchie in cui sono collocate le statue di santi gesuiti mentre in cima alla facciata sono poste le statue della Madonna, di San Giuseppe e dei santi Pietro e Paolo.  L’interno è ad un unica navata e conserva interessanti  opere tra cui una tela del 1605. di Filippo Paladini raffigurante  la Pietà con San Giacomo,  un crocifisso ligneo del XVI sec. attribuito a Calogero Cusumano, una tela del XVI sec. di Deodato Guinaccia allievo di Polidoro Caldara e l’altare barocco delimitato da colonne tortili.

 

Chiesa di Santa Chiara e Santa Rita e Monastero delle Clarisse worldheritagesite

chiesa di santa chiara e santa ritaIn via San Giovanni Bosco, poco distante dalla chiesa del Gesù.  Il complesso costruito nel XVI secolo e distrutto dal terremoto del 1693,  fu ricostruito nella prima metà del XVIII secolo su progetto di Rosario Gagliardi . Il prospetto è ad un solo ordine ed è delimitata da due pilastri laterali. Il Monastero delle Clarisse che sorgeva a fianco della chiesa non esiste più, al suo posto adesso sorge l’edificio dell’ex officina elettrica, in stile liberty opera di  Ernesto Basile. L’interno ha pianta ovale e presenta un pavimento in maiolica oltre al un altare in legno del settecento  e un crocifisso sempre in legno di Giuseppe Vaccaro.

 

Palazzo Reburdone

p_palazzo_reburdoneIn Via Abate Meli angolo scalinata di Santa Maria del Monte. Il Palazzo è stato costruito nella seconda metà del sec.XVIII su progetto attribuito a Francesco Battaglia. Attualmente è sede della Mostra Permanente della Ceramica Moderna.

 

 Scalinata di Santa Maria del Monte worldheritagesite

scalinata santa maria del monteLa Scalinata di Santa Maria del Monte venne costruita nel 1606 per collegare la parte antica della città a quella nuova città costruita nella parte alta. La scalinata, lunga oltre 130 metri, è fiancheggiata da edifici balconati ed è diventata l’emblema della città ed una delle sue meraviglie. Era stata originariamente costruita a sbalzi dal capomastro Giuseppe Giacalone con la presenza di piazzette che la mettevano in comunicazione con le vie laterali. E’ probabile che alla costruzione originaria abbiamo contribuito maestranze gaginesche con a capo Giandomenico Gagini.  Nel 1844 vennero unificate le varie rampe, su progetto dell’architetto Salvatore Marino. Nacquero così i centoquarantadue gradini della scalinata di Santa Maria del Monte, che dal 1954 è interamente decorata, nelle alzate dei gradini, con mattonelle di ceramica policroma prodotte dai ceramisti locali. Le maioliche sono decorate con motivi isolani che vanno dal X al XX secolo, raccolti e adattati – si legge a piè di scala – da Antonino Ragona (ceramista, ceramologo e appassionato di storia locale). La scala dei centoquarantadue gradini viene annualmente illuminata il 24 ed il 25 luglio (per la festa di San Giacomo, patrono della città), da migliaia di lumini a fiammella viva.

 Chiesa di S. Giuseppe worldheritagesite

chiesa di san giuseppeLa chiesa, su un unico ordine, si trova a sinistra, all’inizio della scalinata di Santa Maria del Monte, raggiungibile da Piazza Municipio. La struttura attuale è stata costruita nel XVIII secolo su progetto di Rosario Gagliardi.  Ha una forma circolare e presenta cinque lati retti con cinque lati curvi, dove si aprono le cappelle laterali e il presbiterio.  Il prospetto presenta due piccoli campanili laterali

 

Palazzo Gravina-Pace worldheritagesite

Palazzo GravinaPiazza Municipio. Ex casa Bonanno, baroni del Polino. Il palazzo nel suo nucleo più antico, è sicuramente databile agli anni precedenti il terremoto del 1693; di questa fase conserva un lungo balcone ad angolo su ventisei mensoloni in pietra scolpita, risalenti al XVII sec. Altri sette mensoloni furono aggiunti in epoca successiva nella parte del prospetto che si affaccia sulla piazza del Municipio. L’opera di intaglio dei mensoloni si attribuisce a Giandomenico Gagini ed al figlio Antonuzzo. Vi sono rappresentati figure di sfingi, sirene, mostri ed altri animali fantastici, così come era tradizione in tutti i decori in stile barocchi messi in opera per edifici analoghi, sviluppatisi ulteriormente nella ricostruzione dei centri della Val di Noto dopo il terremoto del 1693. Il palazzo è di proprietà della famiglia Pace-Gravina. Piazza Municipio. Ex casa Bonanno, baroni del Polino. Il palazzo nel suo nucleo più antico, è sicuramente databile agli anni precedenti il terremoto del 1693; di questa fase conserva un lungo balcone ad angolo su ventisei mensoloni in pietra scolpita, risalenti al XVII sec. Altri sette mensoloni furono aggiunti in epoca successiva nella parte del prospetto che si affaccia sulla piazza del Municipio. L’opera di intaglio dei mensoloni si attribuisce a Giandomenico Gagini ed al figlio Antonuzzo. Vi sono rappresentati figure di sfingi, sirene, mostri ed altri animali fantastici, così come era tradizione in tutti i decori in stile barocchi messi in opera per edifici analoghi, sviluppatisi ulteriormente nella ricostruzione dei centri della Val di Noto dopo il terremoto del 1693. Il palazzo è di proprietà della famiglia Pace-Gravina.

Terzo gruppo: Largo San Giacomo Apostolo

terzogruppocaltagirone

Chiesa di S. Giacomo

chiesa di san giacomoDa Piazza Municipio percorrendo via Vittorio Emanuele si arriva fino al Largo San Giacomo dove si trova la chiesa di San Giacomo costruita in epoca normanna e distrutta dal terremoto del 1693 fu subito ricostruita. La facciata barocca, su due ordini, è dei primissimi anni del 1700. Il portale in bronzo è contemporaneo. Il campanile ornato da quattro statue in terracotta è stato aggiunto nell’ottocento. L’interno è a pianta basilicale a tre navate e conserva interessanti opere tra cui: sculture dei Gagini: lo stemma marmoreo della città sopra il portale mediano è di Gian Domenico, il portale delle Reliquie nel transetto sinistro e l’arcata in pietra intagliata nella cappella del Sacramento è di Antonuzzo; una tela rappresentante il Martirio di S. Giacomo attribuito a Filippo Paladini; una tela rappresentante la Madonna d’Odigitria attribuita allo Zoppo di Ganci; I dipinti della volta opera di Giuseppe e Vincenzo Vaccaro; Un Crocifisso in legno nero del primo cinquecento attribuito a Giovannello de’ Matinati e, nel presbiterio, alcune tele di Filippo Paladino.

 

Quarto gruppo: Caltagirone alta

quartogruppocaltagirone

Chiesa di S. Maria del Monte worldheritagesite

chiesa di santa maria del monteSi trova in cima alla scalinata di Santa Maria del Monte in via ex Matrice. La chiesa di origine bizantina fu distrutta dal terremoto del 1693. Ricostruita nella seconda metà del settecento su progetto di Francesco Battaglia. Il campanile è opera di Natale Bonaiuto. Il prospetto e su due ordini ed è chiuso da un timpano curvo. L’interno, a tre navate, conserva interessanti opere:  una tavola in legno del XIII conosciuta come la Madonna dei Conadomini dipinta da ambo i lati (da un lato è rappresentata la Vergine seduta col bambino in braccio, dall’altro Cristo morto che si erge dal sepolcro); una Madonna col Bambino attribuita a Domenico Gagini (1492); una statua lignea rappresentante il Cristo alla colonna di Paolo Nigro (1592). Le pale d’altare e i quadri della volta sono dei fratelli Vaccaro (XIX sec.)

 Chiesa del  SS. Salvatore worldheritagesite

chiesa del ss. salvatoreLa chiesa dell’ex Monastero delle Benedettine si trova in via Luigi Sturzo (largo SS. Salvatore) di fronte alla chiesa di San Domenico. L’attuale struttura risale alla seconda metà del settecento.  Il prospetto è caratterizzato da un portale barocco e sopra di esso un grande finestrone. Sopra il finestrone sono visibili cinque traforature di cui tre ad arco. L’interno, a pianta ottagonale è ricco di stucchi e conserva una statua in marmo del 1526 rappresentante la Madonna di Monserrato attribuita ad Antonello Gagini. La chiesa dal 1963 ospita i resti di Don Luigi Sturzo.

 

Chiesa di San Domenico (o Del Rosario) e Convento dei Domenicani worldheritagesite

chiesa di san domenicoLa chiesa si trova in via Luigi Sturzo di fronte alla chiesa di San Domenico. La struttura attuale è stata completata nel 1801 su progetto di Carlo Maria Longobardi. Il prospetto è caratterizzato da due campanili gemelli che affiancano il timpano di coronamento. L’interno, ad un unica navata conserva una statua in marmo di Antonio Gagini (1542) e un pregevole pavimento in maiolica del settecento.

 

 

Mappa area Unesco

Unesco Caltagirone

 

Nota: con il simbolo worldheritagesite vengono indicati i monumenti che dovrebbero  risultare inseriti nel Piano di Gestione elaborato in sede di stesura del Dossier Unesco. Vi invitiamo al leggere la Scheda Unesco per  la particolarità dei monumenti di Caltagirone.

(*)

 

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Barocco di Caltagirone

© Centro Studi Helios

 

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